Il Carnevale a casa nostra: speciale Borgosesia.

Gennaio è iniziato e con lui arriva anche il Carnevale. Una tradizione culturalmente antica, che dalla seconda metà dell’Ottocento si è inculcata nel folklore valsesiano, diventando la ricorrenza più sentita dell’anno. Ogni paese, contraddistinto da speciali simboli e maschere, festeggia e fa visita alle comunità vicine, in una danza che riempie di musica e sorrisi l’intera valle.

In onore del Carnevale 2021 che quest’anno non potrà invadere le nostre strade con i suoi colori, abbiamo deciso di celebrarlo a parole eleggendo a rappresentante quello di Borgosesia, sede della nostra agenzia. Diamo quindi inizio alle danze:

A rivs ‘l Peru cun la Gin e tucc i Magun i s’tiru visin, Carnevalun Carnevalun par ogni Magun tei na gran sudisfasiun!”

 

La banda suona, il Peru sta arrivando! Cilindro grigio, vaianna rossa dal panciotto bianco e pantaloni verdi, il Peru Magunella è la maschera principale del Carnevale borgosesiano. È la rappresentazione satirica del giovanotto dei primi anni dell’Unità che, ancorato al microcosmo del proprio paesino e senza vere aspirazioni, è costretto ad ubbidire a madre Italia e andare a combattere in Africa, nelle poche e dimenticabili mire colonialistiche della nostra patria. Leggenda vuole che il ragazzo, una volta rientrato a Borgosesia dalle sconfitte di guerra, trovò la sua amata Gin non tanto intenta a tessere la tela di Penelope – come ben si aspettava -, quanto piuttosto a divertirsi seguendo le correnti del cuore. Così il Peru, affranto dall’amore non più corrisposto di lei, non trovò altro rimedio che gettarsi nelle acque del Sesia. Anche in questo ultimo gesto, tra l’epico e il tragico, bisogna dire che non fu assai fortunato e, come un pesce fuor d’acqua, venne pescato dalle reti del Chin. Bagnato sino ai piedi, fece allora ritorno a casa per la seconda volta, a cui seguì però finale più roseo: il giovane riuscì a sposare la sua Gin e finalmente vissero felici e contenti.

Come da tradizione, il primo giorno del Carnevale coinvolge la piazza, centro nevralgico della vita sociale. Sua Maestà il Peru raggiunge sul palco la Gin scortato dal dignitario, i musici e giullari che lo accompagneranno a ogni evento al quale parteciperà. Dopo l’abdicazione del Sindaco, che affida simbolicamente le chiavi della città alla nuova coppia regnante, tutti insieme ci si gusta la Busecca, trippa cucinata in enormi calderoni e distribuita gratuitamente ai presenti. Un forte simbolo di condivisione, che dal 1974 segna l’inizio dei festeggiamenti.

Nelle quattro settimane a venire, numerosissimi saranno gli appuntamenti. Ogni weekend il Carnevale vedrà protagoniste le spettacolari sfilate domenicali con mascherate a piedi, bande musicali e i famosissimi carri allegorici realizzati in cartapesta, forma d’arte ormai identificativa della cultura locale. Seguiranno veglioni, spettacoli e grandi cene, in un climax di divertimento che dopo il giovedì e martedì grasso culminerà con l’unico e irripetibile Mercu Scurôt.

 

Come mai sentito prima nella storia del Carnevale, si tratta del prolungamento dei festeggiamenti anche durante il mercoledì delle Ceneri, giorno canonicamente sacro perché sancisce l’inizio della Quaresima e del digiuno. Prima di continuare a raccontare, doveroso è aprire una piccola parentesi esplicativa: negli ultimi decenni del XIX secolo, Borgosesia era abitata da una solida cerchia di borghesi dall’orientamento anticlericale, a differenza del resto della popolazione meno abbiente e fortemente devota. Tra questi il tecnico alsaziano Bomen (o Baumann), che di rientro dal fastoso ballo del Martedì e non ancora soddisfatto dei trenta giorni di festeggiamenti alle spalle, decise di prolungarli inscenando il funerale del signor Carnevale. Così radunò una cerchia di amici – fatti della sua stessa pasta e tutti rigorosamente vestiti in abito da cerimonia -, e insieme sfilarono per le vie del borgo per poi bruciare il fantoccio di Carnevale a fine giornata. Da quel mercoledì del 1854 nacque una tradizione anomala che, seppur ripetutamente ostacolata dalla Chiesa, perdura sino ai nostri giorni.

Se originariamente a parteciparvi era solo un’élite di una ventina di membri – d’altronde, ai tempi non erano in molti a potersi permettere un abito così costoso e a voler sfidare un’istituzione tanto sacra quanto la Chiesa – oggi l’adesione ammonta a migliaia di persone, tra cui anche le donne.

A comporre l’imprescindibile dress code sono il cilindro, il frac con la mantella e la galla, un papillon bianco dalle dimensioni extra. Senza uno di questi elementi non solo non si può prendere parte all’evento, ma nemmeno acquistare il cas(s)ù, mestolo da cui sorseggiare il nettare degli dei, gentilmente offerto a ogni chiosco del paese.

Oltre alle peculiarità intrinseche, da sottolineare sono tre importanti aspetti del Carnevale di Borgosesia.

  • Innanzitutto lo spirito di condivisione non solo all’interno della comunità, ma anche tra i diversi paesi della Valsesia, che partecipano ai reciproci eventi con grande entusiasmo e rispetto verso le tradizioni.
  • In secondo luogo, il caloroso coinvolgimento dei più piccoli, ai quali sono dedicati il Ballo dei Bambini – con musica e distribuzione di caramelle – e i laboratori di cartapesta, che il Comitato Carnevale organizza ormai da anni nelle scuole elementari e negli asili.
  • Terzo ma non per importanza, l’impegno sociale delle figure dominanti di questa ricorrenza: l’appena citato Comitato Carnevale che, oltre al programma annuale, organizza anche una raccolta benefica per i più bisognosi, sostiene l’istruzione con borse di studio destinate ai migliori studenti dell’anno e collabora con il corso di moda delI’Ipsia per la realizzazione delle bandiere in premio ai migliori carri.

Altro ruolo fondamentale è rivestito dalla coppia reale il Peru e la Gin, due cittadini eletti dal Comitato che non solo presiedono a tutte le iniziative come veri maestri di cerimonia, ma rappresentano l’identità della loro città anche per i restanti undici mesi – alcuni rimanendo in carica per qualche anno, altri per lustri e lustri.

Il Carnevale è una ricorrenza radicata nell’animo di Borgosesia, che quest’anno purtroppo dovrà limitare drasticamente il suo programma. Come ci ha raccontato Marco Canuto, presidente del Comitato Carnevale, l’edizione del 2021 verrà sicuramente rivisitata nel totale rispetto delle normative. Certamente non sarà possibile accogliere le migliaia di entusiasti che solitamente vi partecipano, ma si sta pensando a soluzioni all’aperto che possano mantenere salda la tradizione anche in momenti critici come questo. Un piccolo richiamo alle origini, ai capisaldi del folklore è utile a scaldare i cuori di tutti e a non far perdere la speranza di un felice ritorno alla normalità.

Il Carnevale è sinonimo di appartenenza, divertimento e condivisione, a differenza dell’odierna attitudine all’individualismo e all’interesse personale. Grazie all’unione dell’intera comunità, la tradizione ha saputo superare i secoli resistendo addirittura a due guerre mondiali: supereremo anche questa pandemia perché siamo animali sociali.

Con queste parole rendiamo omaggio al Carnevalun e aspettiamo di ritrovarci in piazza nel 2022, nuovamente al cospetto del Peru e della Gin. Intanto potete tenervi aggiornati sulle iniziative dell’edizione di quest’anno, consultando il sito web e i canali social del Comitato Carnevale.

Torneremo a realizzare i carri in cartapesta e saranno ancora più straordinari degli anni passati.